lunedì 25 agosto 2008

stai zitto! e rispondi!


Sono sempre stato un figlio modello, il sogno di tutte le mamme del paese e mia madre mi portava fiera, mano nella mano, tra le bancarelle del mercato o tra gli scaffali del supermercato. Ero un trofeo da mostrare con orgoglio e compiacenza.
Ero quello che secondo lei era il suo ritratto.
Faceva delle cose strane, oggi le definirei distruttive, all'epoca le vivevo e basta.
Fino all'età di circa 5-6 anni, ogni volta che venivo rimproverato mi sentivo ripetere spesso, non dico in continuazione per non sembrare eccessivo, di stare zitto e di rispondere contemporaneamente.
La cosa andava più o meno così:
Solito capriccioo per i bambini della mia età.
Lei si avvicinava con una calma apparente, ma con qualcosa negli occhi che mi terrorizzava.
Se la cosa era di una gravità per lei eccessiva la scenata era preceduta da qualche schiaffo. Dopodiché si dava il via alla ramanzina, sempre a toni elevati e qualche volta in pubblico. Diceva le cose tipiche che una mamma dice nell'atto di rimproverare al figlio, solo che ogni frase finiva con lei che mi ripeteva:
"stai zitto! E rispondi!"
io rimanevo pietrificato, sfido chiunque a reagire in maniera diversa, dovete immaginarvi a 3 anni altrimenti non vale, e iniziavo a singhiozzare o aumentare le ottave del pianto se aero già in lacrime.
L'unica persona che le faceva notare la cosa era una cugina di mio padre di Milano, e ribadisco di Milano, in paese un atteggiamento simile era comprensibile e giustificato. Quindi il mese di agosto ero mezzo salvo :-).
Quindi la scena in agosto era:
"Stai zitto! E rispondi!"
"Ma scusa, cosa deve fare questo bambino, parlare o stare zitto?"
il tutto finiva con una risata generale, un abbraccio tra le parti lese e un punto per mia madre.
Ogni volta era un punto per mia madre, in pubblico anche due.
Non mi sono mai accorto, fino a qualche anno fa, che quei punti alla fine avrebbero posto al vincente il carattere dell'altro.
Per un equilibrio dovuto devo anche dire che è stata una mamma premurosa, affettuosa, presente. Non mi ha educato alla vita, ma al rispetto si, mi ripeteva spesso e questo è bene di non fare agli altri quello che non avrei voluto venisse fatto a me.
Mi viziava, mi coccolava e mi viziava ancora. Parlavamo spesso, lei pensava di sapere tutto di me e io glielo lasciavo credere (il kovre avrà qualcosa da obiettare ma è così).
C'era un bel rapporto tra di noi, io le davo soddisfazioni e lei era contenta e mi dimostrava il suo affetto.
Lei mi distruggeva amorevolmente il carattere e io la lasciavo fare.

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