giovedì 11 settembre 2008

TACCUINO DI UN GIOVANE SPORCACCIONE - ogni settimana su gaytorino.net

"... Perché tu non lo sai ma lui viveva in una forma di formaggio."
Non è possibile, in piedi con le mani appoggiate allo schienale della sedia, mia madre ricorda con nostalgia il mondo da cui anni fa sono scappato.
Un mondo cucitomi addosso, ma quando si è poco più che bambini, si sa, i vestiti li sceglie la mamma.
Sono sempre stato un figlio modello, il sogno di tutte le mamme del paese e mia madre mi portava fiera, mano nella mano, tra le bancarelle del mercato e tra le corsie della Standa. Ero un trofeo da mostrare con orgoglio e compiacenza.
Nessuno mi ha mai spiegato nulla del sesso, né quando ho scoperto la differenza tra maschio e femmina né quando ho eiaculato la prima volta.
Mi sono fatto strada da solo a forza di vedere un film di Moana Pozzi, pagherei oro per ricordarne il titolo, e di scopate con Davide, la sorella di Davide e amichetti vari.
L'anno della svolta è stato il 2003.
Un susseguirsi di eventi che mi hanno portato a scappare di casa il 16 giugno.
4 giorni dopo il mio 22esimo compleanno, il giorno prima dell'esame di medicina di laboratorio. Il giorno in cui con la macchina carica, dopo aver ricordato a mia madre quanto le volessi bene, mi sono trasferito a Brescia per vivere con il mio attuale compagno.
"Pensaci bene, quello adesso ti dice che ti ama, poi un giorno ti farà scopare dai suoi amici."
Ah però, sono dovuto scappare di casa e mandare una lettera in cui scrivevo:
1. sono gay
2. mi sono trasferito a Brescia
3. convivo con un uomo di 41 anni
per far declinare a mio padre il verbo scopare.
Hai sbagliato papà, i suoi amici sono gli unici che non mi scopano.
Questo sono io. Questa è la mia vita.
bnd

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